Prima di approfondire ed entrare nei dettagli, iniziamo subito con i “pro”; ce ne sono diversi: i test per il monitoraggio dell’ovulazione infatti, stanno riscontrando un grande successo, proprio in virtù di una serie di vantaggi, riassumibili così:

• Facili da usare
• Aiutano a capire quando avere rapporti sessuali finalizzati al concepimento
• Consentono una maggiore flessibilità nella tempistica per poterli effettuare, rispetto ad altri metodi
• Sono più pratici, rispetto al controllo del muco cervicale o alla misurazione della temperatura basale (TB)

Ma esiste anche un rovescio della medaglia, ovvero i possibili svantaggi degli stick, che proviamo a schematizzare in questo modo:

• Può diventare, col tempo, un metodo costoso
• I risultati non sono sempre sono chiari
• Potrebbero non funzionare bene per le persone con PCOS
• Non sono precisi al 100% e potrebbero non confermare l’avvenuta ovulazione

Questa la sintesi, entriamo adesso nel vivo di una questione tutt’altro che semplicistica.

Gli stick per la previsione dell’ovulazione possono essere utilizzati insieme ad altri metodi di rilevamento dell’ovulazione (come ad esempio la realizzazione dei grafici della temperatura basale o il controllo delle variazioni del muco cervicale). In questo senso, possono fornire una maggior sicurezza ed aiutare a conoscere meglio il proprio corpo.

Mentre però i kit di previsione dell’ovulazione non possono confermare che l’ovulazione sia effettivamente avvenuta, i grafici della temperatura basale corporea possono farlo. D’altro canto, però, a differenza del metodo della TB, con gli stick non è necessario ricordarsi di avere un termometro vicino al  letto o evitare di muoversi troppo quando ci si sveglia.

Inoltre, non è obbligatorio utilizzare gli stick per l’ovulazione quando ci si alza. L’urina del mattino è senz’altro migliore, ma anche effettuare il test ogni giorno, entro la stessa finestra di sei ore. dovrebbe dare risultati accurati.

Questi alcuni  dei principali vantaggi che ne incoraggiano l’uso; tuttavia,  è necessario considerare quello che, forse, rappresenta uno dei maggiori svantaggi e cioè che, questi test, a volte producono risultati falsi positivi. Quindi, potrebbero indurre a pensare di essere prossime all’ovulazione, quando invece non lo si è.

Se gli stick, come si è detto non riescono a dare prova che l’ovulazione sia avvenuta effettivamente, va però detto che, a differenza dei grafici della TB,  sono in grado di evidenziare con una certa precisione quando l’ovulazione si sta avvicinando, non che è già passata. Perciò, a meno che non  si stia controllando anche il  muco cervicale, il solo metodo della TB non è in grado di indicare quando avere rapporti sessuali finalizzati alla procreazione.

Tuttavia, alcune persone hanno difficoltà a leggere un risultato positivo del test di ovulazione. Se non si verifica un picco di LH molto forte, può essere infatti difficile capire se la linea del test è scura come la linea di controllo.

Inoltre, i test di ovulazione potrebbero non funzionare bene per le persone con sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), che possono avere diversi picchi di LH o alti livelli di LH durante i loro cicli.

Da tenere poi presente che gli stick di previsione dell’ovulazione segnalano che il corpo sta tentando di ovulare, ma non possono confermare che l’ovulazione sia avvenuta. È possibile che l’LH aumenti senza che venga rilasciato un ovulo.

Insomma, i fattori in gioco e da considerare sono diversi. Un criterio che potrebbe suggerirne la scelta è di utilizzare gli stick quando si inizia a monitorare la propria fertilità, per imparare a conoscere il corpo e per una maggiore sicurezza.

Una volta che si è imparato a tracciare il grafico della TB e si conoscono le caratteristiche del proprio muco cervicale, non è impensabile decidere di eliminare gli stick.

Per le persone che trovano stressanti i grafici della fertilità, però, questi possono essere un ottimo modo per prevedere l’ovulazione, vivendo senza troppi pensieri l’intimità col partner e la ricerca di un bambino.