βetaHcg

Il sito interamente dedicato alle Betahcg

L’esame beta-hcg, noto anche come solo come test di gravidanza o hCG qualitativa o quantitativa (in cui hCG sta per Gonadotropina corionica umana) è l’esame più diffuso per determinare se sia in corso una gravidanza.

Tuttavia è anche utile per altri motivi, quali l’identificazione di un’eventuale gravidanza ectopica, il monitoraggio di una gravidanza a rischio, nonché come parte dello screening per la ricerca di anomalie fetali.

Tale test è dunque indicato qualora si sospetti una gravidanza e andrebbe effettuato 10 giorni dopo la data presunta di inizio ciclo mestruale; oppure nel caso si verifichino sintomi che possono essere causati da una gravidanza ectopica, comunque prima di sottoporsi ad altri eventuali accertamenti clinici.

È un test indicato anche per determinare anomalie fetali come la sindrome di Down, responsabile dell’alterazione anche dei livelli di hCG nel sangue.

Fondamentalmente, il test consiste nella raccolta della prima urina del mattino o in un campione di sangue venoso (con l’unica differenza data dal fatto che l’esame con campione di sangue risulta essere più sensibile); in entrambi i casi, si consiglia di evitare l’eccessiva assunzione di liquidi prima del test, poiché nel primo caso può diluire l’urina, mentre nel secondo conviene osservare un digiuno di almeno 8 ore. Una modica quantità d’acqua, tuttavia, è consentita per entrambe le tipologie di test.

Questo esame rileva la concentrazione dell’hCG, che è una proteina prodotta dalla placenta durante la gravidanza e che ha un ruolo fondamentale nelle prime settimane dal concepimento, per il mantenimento della funzione del corpo luteo.

Il test su campione urinario è detto anche qualitativo e può avere come risultato l’essere positivo o negativo; quello su campione ematico è definito quantitativo e da questo si ottiene un risultato numerico, in quanto misura la concentrazione di hCG nel sangue, determinando lo stato di avanzamento della gravidanza.

Per quanto si tratti di analisi precise, si possono avere dei casi di falsi negativi o di falsi positivi: ad esempio qualora si eseguisse l’analisi urinaria troppo precocemente (prima, cioè, dei 10 giorni di ritardo del ciclo mestruale), oppure se le urine dovessero risultare eccessivamente diluite.

Anche l’assunzione di determinati farmaci può alterare il risultato di questi test: è il caso dei diuretici e della prometazina, che possono dare origine a dei falsi negativi, mentre gli anti-convulsivanti, i tranquillanti, gli ipnotici, gli anti-Parkinsoniani e la terapia ormonale sostitutiva possono causare dei falsi positivi.

Ulteriori informazioni sull’esame e sui suoi costi a questa pagina: LINK

 

Facebook Commenti